ANTONELLA BONDI
Antonella Bondi
BIOGRAFIA
Antonella Bondi, nata a Bologna, laureata in architettura al Politecnico di Milano, ha fatto del gusto e delle fragranze la massima della sua già ampia espressione creativa. Modesta e umile, al contempo forte e dinamica, anticipatrice di tendenze, il suo stile elegante e raffinato unito è una forte creatività . La sua passione e la sua cultura in ambito gastronomico l’hanno portato a sperimentare nuove applicazioni delle essenze, proponendole come ingredienti per gli chef stellati. Ne è nata una nuova visione della cucina dove la creatività del gusto viene arricchita dalla assoluta naturalità delle essenze.
ANTONELLA BONDI
Casa Bondi 1926
BIOGRAFIA
Nello splendido Rinascimento italiano, le villa fuori città erano luoghi di delizia, eleganti ville dove gioire pienamente e in modo spensierato delle cose e della loro bellezza, del loro sapore, dell’abbondanza e della generosità.
Ci si andava per rilassarsi e per divertirsi, per essere veramente felici e nei secoli questa tradizione non si è mai interrotta. Lasciando i doveri e le regole della vita quotidiana alle spalle, si apriva un mondo nuovo coi fiori del giardino, i profumi dei banchetti, un luogo gioioso, allegro, bello … appunto, delizioso. Qui gli ospiti erano ben accetti e le bellezze di questi luoghi intimi e familiari aprivano i cuori alla felicità.
Là tutto era profumo: da quello delle piante, dalie, mughetti, violette, alloro, al profumo dei frutti: albicocca e pesca, uva e, sopra tutto, il profumo dei grandi alberi fioriti, le magnolie con le sue foglie lucide e regali. Questi profumi entravano in casa attraverso le grandi finestre aperte, aleggiando attorno ai bambini che giocavano a nascondersi dietro al grande letto a baldacchino. In cucina al pianterreno, le pentole brontolavano le loro ricette mentre dai tavoli apparecchiati per la colazione profumi incantevoli di torte e biscotti raggiungevano i bambini, facendoli correre in camera a prepararsi per essere i primi nella sala da pranzo della grande casa affrescata.
C’ero anch’io.
Passai i momenti più felici della mia infanzia nella villa liberty di Budrio, costruita dai miei trisnonni vicino alla nostra torre rinascimentale, il nostro luogo di delizia. La casa non è solo un edificio ma le persone che vivono in essa, le loro storie, le loro gioie, i loro sogni e le loro tradizioni. La casa va a braccetto con la delizia: la delizia rende una casa meravigliosa, è un’armonia di dettagli, di raffinatezza, per vivere avvolti nella bellezza, nel profumo, nel gusto, è il saper vivere.
Mi ricordo le lenzuola di canapa ricamate a mano, che stese al sole profumavano di lavanda, aspettando di essere stirate ed impacchettate con nastri di raso rosa e écru, poi riposte con tanto amore negli armadi.
La nonna Dina creava le sue ricette di delizia mentre sovrintendeva i lavori in cucina e le domestiche lavoravano, chiacchierando e ridacchiando insieme. Le delizie delle verdure freschissime dell’orto, il profumo dei frutti della limonaia e di quella magnolia, a cui voglio bene e mi vuol bene, il centro dei miei giochi da bambina.
Oggi sono i miei più preziosi ricordi, insieme al profumo dolce dei tigli e quello mediterraneo del rosmarino che viveva tra salvia e origano, il basilico e le parole sagge di mai nonna.
In quella casa vivono le nostre più profonde tradizioni, gli alberi di Natale con la famiglia riunita, i canti, la gioia, il profumo delle bucce d’arancia e i rametti di pino che ardono nella stufa di ghisa. I cibi delle feste così rari e preziosi, la storia della Befana che nel cuore dell’inverno portava i doni a noi, i più piccoli.
Nonna Dina la chiamava e noi rimanevamo in silenzio, incuriositi, sicuri che l’avremmo vista. Soffermava l’attenzione su un rumore, vicino a noi, in alto sul tetto. Era arrivata. Correvamo in soffitta seguita dalla nonna, con la gioia spensierata dei bambini. Eravamo stati buoni per tutto l’anno e ci portava i doni! Di nuovo al pianterreno troviamo le sue orme nelle ceneri … Nona Dina sorrideva felice, la sua magia compiuta, e noi mangiavamo i dolci fragranti che aveva portato la Befana, in realtà bontà della nonna.
Quella casa aveva le sue tradizioni, tramandate di padre in figlio, di madre in figlia, aveva un suo sapere e un suo gusto profondo per il bello e il buono, per l’essenza e per la delizia della vita.
Questo prezioso lascito ormai è venuto a me ed è quello che metto in ogni cosa che faccio. Desidero condividerlo con voi. Mi è stata insegnata l’arte di ricevere e condividere e i profumi che miscelo sono il frutto delle mie ricette, i profumi che hanno caratterizzato la mia vita, i profumi della natura che mi accoglievano in quella casa. Il gusto delle mie fragranze gastronomiche sono i profumi della mia terra, dei luoghi che ho visitato, che amo e che conservo nel mio cuore. Voglio condividere con voi la delizia, in tutte le sue meravigliose sfaccettature.